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lunedì 19 novembre 2012

LA VIE EN PEINTURE-IMPRESSIONI SULL'ESPOSIZIONE DI RENOIR A PAVIA


"Se dovessi scegliere tra camminare e dipingere scelgo dipingere". E da li non si alzo' piu'.
"Benedetta la pittura che dona emozioni e gioia".
"Per dipingere farei il giro del mondo ma poi quando ci sono davanti sento la mia impotenza, sono ancora bloccato e ho 40 anni".
"Sono stato a vedere Raffaello a Roma avrei dovuto farlo prima, gli affreschi sono un trionfo di grandiosità e splendore. Mai tradire la luce".
Avete letto bene cari amici, in quattro capoversi ho riassunto le parole di Pierre Auguste Renoir il celebre pittore francese che riuscì a creare un proprio universo personale attraverso diverse elaborazioni di stili quali  impressionismo, classicismo,realismo come nessuno aveva mai fatto. Per questo motivo egli fu soprannominato il pittore della felicità, un artista che ha potuto esprimere al massimo la sua vocazione per la bellezza e la gioia di vivere.
Fermiamoci anche noi per un istante a riflettere sulle parole di Renoir: Cosa abbiamo scelto di fare della nostra vita?? Abbiamo preso dei colori per dipingere il nostro mondo??  Esiste un'arte dentro di noi che ci permette di catturare le emozioni più profonde e di dare libero sfogo alla propria anima??
Le domande che possiamo porci sono infinite ma forse esiste una risposta rapida, sintetica. Desideriamo tanto una vita migliore, comoda,agiata, poi piombano le malattie, le sofferenze, le delusioni, le inquietudini. Di fronte a tutto questo ci troviamo davanti ad un bivio: lottare ribellandosi al destino convinti di poter amare ancora e migliorare la propria esistenza o chiudersi gettando via ogni nobile sentimento e valore, l'amicizia,l'amore, ed escludendo dalla nostra vita magari coloro che proprio potrebbero farci da guida, aiutarci e renderci felici.
Se visitate la piccola esposizione di Renoir a Pavia presso le Scuderie del Castello Visconteo entro il 16 dicembre  potete ammirare una serie di opere che a mio avviso possono indurre a queste riflessioni. Ve ne cito qualcuna.
Il dipinto Roses (rose) del 1915 circa, conservato a Parigi presso il Museo nazionale di arte moderna, vuole rappresentare un omaggio alla defunta moglie del pittore. Con quest'opera Renoir reagisce al profondo dolore con la benedizione della pittura, quell'arte che gli ha permesso di continuare a vivere donandogli ancora gioia ed emozione nonostante le sofferenze passate. Una piccola ma grande dote nel nostro spirito aiuta veramente nella lotta quotidiana contro un dolore grande, una sofferenza continua disegnando, suonando, fotografando, scrivendo. Un modo sublime di affrontare la sorte avversa senza chiudersi del tutto in se stessi.
Renoir non manifesta solo l'amore nelle sue opere ma anche la fiducia espressa in modo particolare nel ritratto di Wilhelm Muehlfeld del 1910 ispirato alla pittura di Rubens con colori sfumati, pennellate leggere e rapide e contorni lievemente accennati. Curioso e decisamente straordinario pensare che due persone che non riescono a comunicare per via di una lingua diversa riescono ad instaurare all'istante un rapporto di stima e amicizia sincera basato sulla simpatia e sulla fiducia reciproca. Quell'amicizia sottolineata nel  ritratto di Claude Monet del 1875 conservato al Musee d'Orsay a Parigi, un ritratto che evidenzia inoltre tutta l'ammirazione che Renoir aveva per il collega impressionista. In fondo anche a noi piace farci ritrarre,nel senso piu' comune, fotografare, per ricordare i momenti passati accanto alle persone che amiamo.
"Non si impara a fare il pittore davanti a un paesaggio ma e' nel museo che si impara a dipingere" sosteneva Renoir soprattutto a proposito della ritrattistica come genere, ad esempio nell'opera Madame Henriot en costume del 1875, un ritratto che sottolinea l'innocenza e la fragilità della figura femminile, caratteristiche difficilmente riscontrabili nelle fotografie d'epoca della donna.
Amore, fiducia, stima, amicizia, innocenza, fragilità. Ci siamo mai chiesti che valore hanno queste parole?? Oserei dire che hanno un significato prezioso. Ecco dunque cosa può trasmettere l'arte. Se magari invece di perdere tempo e sprecare la vita nel grigiore di una squallida città monotona a girovagare parlando male e giudicando meschinamente il prossimo, mostrassimo più attenzione e interesse per questi dettagli che ci vengono regalati, forse saremmo persone migliori.
Davanti ad emozioni visive simili anche noi potremmo dire come Renoir sugli affreschi di Raffaello "avrei dovuto farlo prima". Quante volte davanti ad un'opera d'arte di qualsiasi genere rimaniamo bloccati e ci sentiamo impotenti davanti alla maestosità, al fascino all’euforia che trasmette; pensiamo al patrimonio conservato a Roma, Firenze, Venezia e non solo; quante meraviglie regala l'Italia,non sprechiamo il nostro tempo inutilmente rincorrendo sogni impossibili, facendoci del male gratuitamente o soffermandoci su ignobili programmi televisivi,davvero un peccato non potere o meglio volere godere di doni simili.

Bibliografia: P.Cros: Renoir la vie en peinture-Silvana Editoriale-Catalogo esposizione

sabato 10 novembre 2012

CI SARA' SEMPRE UN POSTO PER TE??


Molte volte nel corso della vita capita di soffermarsi in luoghi tranquilli, da soli o in compagnia, a riflettere su quanto avvenuto, sul percorso, sulla propria coscienza. Quante persone si incontrano cammin facendo, chi ha fatto star bene, chi ha fatto soffrire, chi ha fatto da maestro o da guida ma anche  
chi sembrava tanto amico e poi ha voltato le spalle causando un grande tormento interiore,perché le ferite dei sentimenti sono molto peggio di quelle fisiche, non sono curabili, non guariscono mai.

In tutto questo caos è inevitabile isolarsi per tentare di riprendere coraggio ma alla fine non si esce mai dal tunnel del buio e allora viene spontaneo chiedere che senso abbia la vita su questa terra.

Abbiamo mai pensato a porci queste domande al cospetto di una natura preziosa, al susseguirsi delle stagioni,  di un'opera d'arte decorata da immensi particolari che dona emozioni a non finire??

Mano a mano che il tempo scorre così crudele mi sono trovata davanti a montagne incantate con fiori colorati ai loro piedi quasi ad inchinarsi al loro splendore, chiesette silenziose sullo sfondo di una vetta maestosa e silenzio così commovente da abbandonarsi al cuore della natura, cime innevate dopo una bufera impetuosa, foglie autunnali ricamate dalla luce del sole, frutti maturi, camini accesi























e nello spettacolo di questo microcosmo mi sono chiesta: "E se il mio posto fosse qui??" Ma la risposta era semplice ma altrettanto senza speranza.  Non c'erano sussidi, mezzi utili, lavoro e così la possibilità svaniva crudelmente nel vuoto della disperazione profonda.

Quando poi la neve si scioglie e i primi fiori cominciano a sbocciare, la primavera è alle porte, ecco che torna la speranza di una stagione migliore, di trascorrere delle giornate all'insegna di una semplice amicizia con persone che facciano star bene, di un  abbraccio spontaneo, di una carezza tra le braccia di qualcuno.
























Un istante avvolto in un abbraccio caloroso é tanto bello e prezioso quanto tremendamente fugace, alla fine chi si ritiene importante si dimentica perché é tutto maledettamente destinato a finire, come del resto le cose più belle.



E' come la carezza delicata che trasmette un'onda piana del mare, un senso di tranquillità ma l'onda poi si infrange e tutto si disperde.

















Alla fine, davanti alla contemplazione di un tramonto romantico, di bellezze architettoniche, pittoriche del nostro patrimonio incombe una decisione da prendere: scappare, trasferirsi definitivamente.





























Queste meraviglie potrebbero aiutare a dimenticare, un cambiamento repentino doloroso sul subito ma forse alleviato successivamente. Mancherebbe però sempre qualcosa, come cancellare sentimenti così profondi, scordare  momenti trascorsi così bene, ricominciare da zero facendo finta di niente?? Cosa ne sarebbe del lavoro?? Quale strada da intraprendere??

Dove sarà questo posto magico per trovare finalmente un pò di pace e di rispetto?? E soprattutto occuperemo ancora un posto nel cuore e nella mente di chi si ritiene importante??

domenica 4 novembre 2012

SINFONIA D'AUTUNNO

Fotograficamente parlando i mesi di ottobre e novembre sono i più belli dell'anno, raccolgono in un unico insieme di colori, giochi di luce, malinconia vespertina, tramonti, l'autunno in tutto il suo splendore. Diventa dunque dolce il soffermarsi sulle rive di un lago, in un viale alberato, davanti ad una montagna incantata, nel proprio giardino sotto un acero rosso, a riflettere sulla propria vita dopo il lavoro, lontano dal caos, dall'inquietudine irreversibile per raccogliere le impressioni su questa bellissima stagione.

Esiste però un posto,a mio avviso, dove particolari angolazioni favoriscono la meditazione, il riposo della mente, davanti a carotenoidi particolarmente accesi, un piccolo bosco, tanto silenzio. Questo luogo si chiama Pezzana, è situato nella bassa vercellese e offre inquadrature particolari presso il Santuario della Beata Vergine delle Grazie più comunemente noto come Madona da Bas (Madonna più in basso) dai suoi abitanti in quanto collocato nella parte più bassa del paese . Questa piccola chiesa si trova vicino al cimitero, ha una pianta a croce latina e offre ai visitatori  un lieto ritrovo nella preghiera e contemplazione profonda.















Appena fuori di essa inizia lo spettacolo offerto dall'autunno, un cromatismo rosso ed arancio ad impreziosire le foglie degli alberi al calare del sole.






















Un momento di riposo mentre il sole tramonta con quella luce pallida e nostalgica mentre l'oscurità avanza per lasciare lo scenario alla notte buia e dolcemente triste. Molto spesso nel nostro frenetico girovagare non ci rendiamo conto della possibilità di soffermarsi un attimo in silenzio a ricordare chi non c'è più, a riflettere sulle nostre debolezze, ad allontanare i cattivi pensieri dietro una leggera foschia.

Queste dunque le mie impressioni di ottobre e novembre, in un angolo di solitudine e di pace,al riparo dal centro cittadino, lontano dal rumore, dalla sofferenza, dai rimpianti per il tempo gettato via così inutilmente. Un angolo colorato che pochi conoscono ma che farebbero bene a privilegiare per cambiare la propria realtà, percepire piccoli ma preziosi dettagli nascosti dietro la tormentosa monotonia quotidiana.