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martedì 30 aprile 2013

QUANDO I TULIPANI SI ABBRACCIANO....

Pralormo 28 aprile 2013


Caro Messer Tulipano,

che bello il tuo parco fiorito anche quest'anno!! Tanti fiorellini colorati uno più splendido e delicato dell'altro  non saprei davvero quale eleggere  a Messer!!











































Questa primavera non è ancora tornata, forse non tornerà più, io invece ho fatto ritorno ancora una volta per il terzo anno consecutivo e puntuale come nelle edizioni precedenti l'occasione si è presentata nuovamente unica e speciale da non voler più uscire dal tuo giardino così colorato, dal tuo percorso delizioso e sublime, sembra di essere in una fiaba con un lieto fine che purtroppo però non ci sarà mai, anzi.....

Ho avuto modo in questo giorno di soffermarmi in silenzio seduta su una panchina attendendo il gruppo che usciva dal castello per contemplare tutti quei colori vistosi, ho chiuso gli occhi e ho solo ascoltato i battiti del mio cuore che era da un pò che non pulsava così forte. Eh sì le emozioni da te, Messer Tulipano, sono sempre tante!! Questa volta mi sono pure inchinata tra le aiuole per una breve ripresa video, mi allietava veder scorrere nella telecamera tutti quei colori dal bianco, al viola, al giallo, al rosso e nel sollevarmi ho sentito sulla guancia la carezza di un tulipano arancione, quanta delicatezza e dolcezza mi ha trasmesso!! 

Nel proseguire la passeggiata poi i tulipani giocavano a nascondino tra l'erba, spiccavano drizzandosi nelle aiuole oppure si abbracciavano teneramente, anche appositamente, in piedi o distesi. Sono così dolci gli abbracci nel tuo parco, Messer Tulipano, donano serenità, protezione, sicurezza. Mai in natura separare due creature unite, è terribilmente doloroso, deleterio, letale. Si passa il resto della vita tentando di recuperare il contatto perduto senza mai riuscirci del tutto.

Lì da te però è diverso, l'atmosfera sembra quasi essere creata per diventare magica, a rinnovare quel qualcosa di prezioso che si è creato, sbocciato come i tulipani, rossi arancioni, gialli, viola, rosa, neri, simboli di una straordinaria opportunità da non gettare via.

Spero di tornare ancora a trovarti Messer Tulipano con la consueta atmosfera che si è ormai instaurata, tra i tuoi brillanti colori, le tue straordinarie emozioni. Aspettami, ti prego, sole pioggia, nebbia non cambierà mai nulla. Sara' per sempre una giornata speciale.



lunedì 29 aprile 2013

IL GRAN TOUR DEL LAGO DI GARDA - SENSAZIONI DI VIAGGIO

LAGO DI GARDA, 25/04/2013


Cari amici,

questa sera, appena questo post verrà inserito su Facebook o qui nel mio mondo, potrete esprimere una vostra opinione e/o sensazione davanti ad un'immagine come quella sottostante





Nel frattempo io procedo con ordine nel racconto di questo stupendo e così intenso viaggio. Il nostro tour inizia con una breve passeggiata sul lungolago di Salò illuminato dai delicati raggi del Sole e sullo sfondo il Monte Baldo.


Al termine della passeggiata il tour prosegue in direzione di Gardone Riviera dove è stato possibile visitare il Vittoriale, un complesso monumentale di case, edifici, piazze, eretto tra il 1921 e il 1928,  ultima dimora di Gabriele D'Annunzio. L'anfiteatro gode di un incantevole panorama sul Lago in prossimità di tantissimi cipressi che conducono a diversi cimeli, oggetti rari e preziosi tra cui un cavallo, la Nave Puglia donata al poeta nel 1923. Il Vittoriale è stato eretto a memoria della "vita inimitabile" di D'Annunzio e delle imprese degli italiani durante la prima guerra mondiale. 





La passeggiata tra i cipressi, lieta e tranquilla, ci ha permesso di assaporare da lontano la quiete di questo immenso Lago con al centro l'isola di Garda, a tal punto da voler sempre stare all'aria aperta senza visitare ulteriormente il Museo. Come non approfittare di giornate come queste per rifugiarsi nel verde della Natura e i suoi angoli di arte e di storia, al chiuso ci si sente subito persi, oppressi.

Il nostro viaggio prosegue a Limone sul Garda per l'imbarco verso Riva del Garda. Limone ricorda vagamente Mentone, le sue vie, i suoi porticcioli, la sua magia. A Riva del Garda c'è tempo a disposizione per un buon pranzo e quattro chiacchiere in compagnia. 



Il percorso prosegue nel pomeriggio per Tenno da dove è stato possibile visitare il parco Grotta con le cascate di Varone. Preziosa la salita tra fiori colorati e lo scroscio impetuoso dell'acqua, un dolce fragore reso magico dal sottofondo del primo tempo della Sinfonia Jupiter di Mozart. Fuori un falco volava libero, pieno di energia. Sì, finalmente energia, libertà!! Era quello che desideravo di più quel giorno. Il movimento dell'acqua difficile da catturare con le Nikon, il suo vibrante suono alleggerivano la salita, donavano vigore alle membra stanche e sofferenti, finalmente la monotonia ossessiva della città caotica era lontana e non poteva più farmi del male. 





Scesi soddisfatti da Parco, il nostro autobus ci conduce attraverso un itinerario panoramico lungo il versante orientale del Lago. Quella strada così bella ma nello stesso tempo terribilmente tortuosa quel giorno provocò la morte di una persona. Tale tragedia fu la causa del nostro ritardo nel giungere a Sirmione, già la mia Sirmione piena di ricordi affettuosi. 

Quel tempo a disposizione, circa un'ora e mezza, ha regalato un susseguirsi di profonde emozioni indotte dal riaffiorare dei ricordi degli anni passati. Ancora una volta la Natura aveva donato il suo spettacolo commovente dapprima con la tenerezza degli animali lacustri, le cure parentali della folaga all'interno delle acque del Castello e successivamente con dei tramonti talmente belli che non trovo le parole per descriverli. Quanto sono dolci gli animali con le loro creature, non conoscono odio a differenza della maledetta razza umana, solo amore. Un'amore puro, effusioni sentite, mai forzate. 







Nell'incanto della quiete vespertina le anatre, anche quelle tipiche ed esclusive del Lago di Garda come il Fischione Turco, riconoscibile attraverso il becco arancio, tornavano alla loro dimora. Quante volte alla sera invece di uscire nel Centro Storico di Sirmione, mi isolavo nel giardino dell'albergo in compagnia dei miei genitori, una delle nostre ultime vacanze che la malattia ci permise di trascorrere ancora tutti insieme, per accogliere i cigni, le anatre con i loro piccoli, le folaghe che si rintanavano tra i canneti. Davo loro del cibo e ascoltavo il loro verso e il loro movimento in silenzio prima di rincasare anch'io e addormentarmi nella magica atmosfera lacustre.

Quante volte ho visto il Sole tramontare, correndo con la Fuji, con la Nikon, da quell'angolo della spiaggia Brema alla frazione Colombare 


al molo. Quali parole ancora trovare davanti alle seguenti immagini??










Come D'Annunzio attraverso la sua porta d'ingresso al Vittoriale si è inchinato all'Arte, io in lacrime di pura commozione, in silenzio, mi sono inchinata a Madre Natura contemplando fino all'orario di partenza stabilito minuto dopo minuto il calar magico del Sole. Grazie Natura per questa tua armonia in questo spazio di Cosmo. Quando la sofferenza incombe la soluzione migliore è godere di queste immagini così preziose alla vista, così terapeutiche per il corpo, così salutari per la propria anima. 

venerdì 19 aprile 2013

LAMPI DI GIALLO


Una poesia di Wordsworth, autore Romantico inglese del 1800, intitolata "Daffodils" (Narcisi) inizia così:

I wandered lonely as a cloud
That floats on high o'er vales and hills,
When all at once I saw a crowd,
A host, of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.

e si conclude con le parole

For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils. 


In italiano

Vagavo solo come una nuvola
che fluttua in alto su valli e colline
quando d'un tratto vidi una folla
un esercito di dorati narcisi;
presso il lago, sotto gli alberi
ondeggianti e danzanti nella brezza.


Poiché spesso, quando giaccio disteso
d'umore pensoso o indolente
essi brillano su quell'occhio interiore
che è la gioia della solitudine
ed ecco, il mio cuore di gioia si riempie
e danza insieme ai narcisi.


Ho studiato questa splendida poesia circa 18 anni fa e ne rimasi subito incantata, colpita profondamente. Wordsworth ha descritto esattamente le mie stesse sensazioni quando ho scattato le immagini sottostanti. Ho ripreso a spiegare questa lirica nei giorni scorsi in vista dell'esame di maturità del mio allievo. La rileggo sempre con piacere, con emozione.

















  
  
Sicuramente anche voi siete colpiti positivamente o magari anche negativamente da queste fotografie e vi sarete di certo chiesti dove io le possa avere scattate. Mi trovo nel comune di Prarolo (VC) sulla piccola e tortuosa strada interna che conduce a Pizzarosto una frazione di Palestro (PV). Nel mese di aprile le risaie di norma vengono allagate e lo splendore del Sole favorisce la fioritura eccezionale di questi esemplari floreali selvatici, una fioritura dapprima graduale poi improvvisamente esplosiva ma  che altrettanto rapidamente, proprio come i lampi nel cielo, svanisce nel nulla.

Ogni lato di questa strada fino ad arrivare al fiume Sesia vicino a un capannino circondato completamente da questi fiori con una prospettiva aurea indicata dalla penultima foto verticale, ha un proprio nome dialettale, "Bolero", "Napula", "Kemp", "Gurin", "Geri".

Io vorrei soffermarmi su uno di questi, "an Ti Gurin", nei Gorini, canne impiegate per la produzione di vimini. Tale area presenta un piccolo stagno, una vera e propria oasi di pace, "Al Lamun" (La Lama). 

Lo stagno è un luogo dove la pace si unisce alla solitudine e alla malinconia, un luogo di riposo anche per alcune specie animali rare come l'airone rosso. Diversi campagnoli trascorrono ore cercando di catturare le rane , altre persone, pittori, fotografi, poeti, cercano la giusta ispirazione per trovare la pace interiore e l'ispirazione adatta per i propri lavori.

Esattamente come il poeta, ho vagabondato molte volte anch'io per questa strada cercando nuove inquadrature e nel vedere una tale esplosione del colore giallo, la malinconia e l'angoscia hanno lasciato lo spazio a calma e pace interiore. Un semplice spettacolo della natura, in luoghi segreti del nostro piccolo, che dona davvero tanta gioia agli occhi e fa danzare il proprio cuore nell'armonia della brezza, proprio come quei fiori selvatici. 

Bisogna dunque affrettarsi a godere di questo breve spettacolo che la primavera ci offre ogni anno, allontandoci dall'intollerante frastuono cittadino per questi sentieri così dolci, per ritrovare il proprio spazio,  un pò pace interiore contemplando le meraviglie della natura nella grandiosità e nello splendore di questi preziosi tesori nascosti.