1 luglio 2012 giro di boa, primo giorno da disoccupati, troppo caldo, troppi pensieri, troppe decisioni da prendere nel giro di poco tempo, il tempo è denaro e non va sprecato soprattutto davanti ai sensori della mia Nikon, l'unica compagna vera di vita, l'unica che mi dona amore, l'unica con cui condividere tutte le emozioni. Una volta annullato il giro della Valtellina abbiamo deciso quindi di puntare per la Valle d'Aosta per una visita guidata dapprima ad Aymavilles, successivamente a Cogne e poi alle cascate di Lillaz proprio ad un anno esatto dalla grave malattia della mamma che tanta sofferenza ha portato ma che per fortuna si è risolta nonostante un grande dolore mai cancellato dalla mente.
Il percorso inizia dunque con la visita guidata della chiesetta di Aymavilles dedicata a a St. Léger un edificio che trae le sue origini nel 1145 e ricostruito tra il 1760 e il 1762. La facciata della chiesa è in trompe-oeil ed è stata realizzata tra il 1856 e il 1857 dal pittore Grange. Essa reca il martirio di St. Léger al centro mentre ai lati sono raffigurati i santi Giuseppe e Germano (protettore dei bambini) a sinistra; Grato patrono della diocesi di Aosta) partito per la Palestina alla ricerca della testa del Battista e Leonardo a destra. Quest'ultimo è il patrono dei carcerati, infatti viene rappresentato con delle manette.
Il campanile della Chiesa (simile a quello di Antey-Saint-André) è di epoca medievale del 1400 e contiene la più antica campana della Regione.
All'interno della Chiesa ci sono varie sculture e decorazioni dal colore blu, tema dominante, un dipinto dell'Ultima cena e un organo del 1848.
Terminata la visita, il viaggio procede tra le curve della strada attorniata dal Parco del Gran Paradiso, ripidi tornanti ma incantevoli cascate e tanto verde.
Capolinea dell'itinerario è proprio Cogne, piccola località da cui si può ammirare bene il Gran Paradiso al cospetto di fiori colorati. Fino agli anni 60 Cogne è stato un centro importante per l'estrazione del ferro e purtroppo negli ultimi tempi è divenuta tristemente famosa per un orrendo delitto ma nessun crimine può cancellare la quiete, la purezza, la pace assoluta che solo la montagna può donare all'uomo.
Angoli oscuri ma davvero tranquilli quelli offerti dal Gran Paradiso fino a proseguire verso Lillaz, verso il rumore impetuoso ma dolce delle favolose cascate, tra i getti di acqua pura che scivolavano tra le pareti rocciose. Rocce disposte su livelli vicini e intensamente piegati tra di loro, provenienti dal vallone dell'Urtier formatesi durante l'apertura di un oceano per risalita e raffreddamento di magmi profondi. con la chiusura dell'oceano tali rocce sono state sottoposte al metamorfismo con processi di deformazione e cristallizzazione.
Quei getti sembravano voler essere simili alle lacrime, si perchè anch'esse quando scendono dagli occhi sono impetuose, difficili da fermare, arrivano a straziare il corpo e l'anima nel cuore della notte, come si dice nel Salve Regina gementi e piangenti in questa valle di lacrime. In questo caso però il silenzio è tale da donare la quiete assoluta, la pace interiore nella meditazione più profonda, allora sì, forse è davvero un piccolo Gran Paradiso....
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