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giovedì 29 agosto 2024

BORGOSESIA: LA CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO

 Borgosesia, 28 agosto 2024


La rotta è cambiata. Decisione drastica ma doverosa. Adesso bisogna riprendere l'abitudine alla vecchia strada, quella dei piacevoli anni lavorativi, con  nuove curve alle quali adattarsi. Piano piano. Come piacevole è stata la visita alla Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, nel cuore della tranquilla e ventilata Borgosesia nella verde Valsesia. 

La chiesa mostra uno stile ionico con diversi ornamenti che tuttavia non appesantiscono la struttura portante dell'edificio, e facciata a capanna in stile neoclassico che accoglie le statue di San Pietro a sinistra e San Paolo a destra con il libro aperto. 











All'interno un'unica navata con pianta con croce latina, archi a tutto sesto 




Nel dettaglio, sul lato destro la cappella della pietà detta anche cappella dei morti che ha origine nel 1634, costituita da un altare in marmo nero con decorazioni policrome dove emerge la pala attribuita alla Scuola del Sacro Monte di Varallo del XVII secolo. Nel 1701 vengono commissionati i dipinti delle volte, la gloria del Paradiso e le pene del Purgatorio di Tarquinio Grassi e di suo figlio Vitaliano di Romagnano Sesia. Si sono infatti trovate similitudini nella realizzazione degli angeli musicanti con quelli della Chiesa della Madonna del Popolo di Romagnano. A lato si trova la tela del compianto sul Cristo morto attribuita al Martiniolio detto Rocca, la Deposizione attorno al 1640. 








A seguire la cappella di San Rocco con la gloria del Santo e due soggetti che trasportano un malato di peste invocando protezione. 




Di scuola gaudenziana del 500 la Pala della cappella di San Francesco con la volta affrescata da Tanzio da Varallo tentato dal diavolo sotto forma di angelo dalle ali nere. Sotto l'urna di Santa Paolina vergine e martire.




Di notevole interesse la pala di Bernardino Lanino con la Madonna tra gli angeli e i Santi Pietro e Paolo, Apollonia di Alessandria, San Gaudenzio in veste di pontefice. La predella sottostante raffigura la vita dei Santi patroni della Collegiata, S.Pietro e S.Paolo in un periodo in cui la Chiesa non prediligeva solamente la predicazione ma anche l'impatto visivo, attraverso immagini.



Capolavoro dell'arte barocca piemontese la statua di San Giuseppe nell'omonima cappella progettata nel 1688 con decorazioni a stucchi. La statua è in legno dorato attribuita a Francesco Antonio d'Alberto. 


La tela della Crocifissione del Battistero è di Pier Francesco Gianoli mentre sono attribuite a Bernardino Lanino le pale d'altare.






Gli affreschi sono attribuiti a Tanzio da Varallo.




Ci sono tante cose da riscoprire in Valsesia: ogni chiesa conserva opere d'arte pregiate della scuola Gaudenziana e poco alla volta, con la riqualifica di questo meraviglioso territorio, ci si augura di riuscire a immortalare questo patrimonio artistico. 



domenica 25 agosto 2024

GORIZIA: DAL PANORAMA AD UN GIARDINO PER NON DIMENTICARE

 Gorizia 15 agosto 2024. 


La città di Gorizia comprende una zona urbana che integra i comuni sloveni di Nova Gorica e San Pietro Vertoiba. Dall'alto della strada che conduce al castello il panorama si affaccia proprio sul territorio sloveno alle prime luci infuocate del Sole. Un panorama dominante sul campanile del Duomo e sulla Chiesa dei Santi Ilario e Taziano con le cupole a cipolla. 










Purtroppo il castello era ingabbiato per il lavori di restauro, vengono riportate quindi le immagini della Cappella di Santo Spirito, sul colle del Castello stesso, con una facciata in pietra con piccolo portico a cuspide. Si evidenzia uno stile gotico attraverso il rosone e le monofore. All'esterno un crocifisso ligneo del 1500. Del borgo del Castello è molto elegante la via che conduce al Museo della Moda e delle Arti.











Essendo Ferragosto con la festività dell'Assunta si è potuto solo visitare l'interno del Duomo, la chiesa di S.Ilario e Taziano, edificata in stile barocco (fatta eccezione per l'abside gotico) su progetto di Karaman, iniziata agli albori del XIII secolo e completata nel XX secolo. L'edificio di culto presenta una facciata a capanna sormontata da una mensola con la Madonna del 1887. Al suo interno la tela di Tominz del 1823  con la Vergine tra i Santi sopracitati. Da notare il soffitto della cappella di S.Acazio con le volte tardogotiche e gli affreschi coevi del 1490. 










La nostra passeggiata procede alla volta della Chiesa di San Giovanni Battista che regala apprezzate inquadrature








e della veduta della Chiesa di S.Ignazio progettata su disegno di Tausch composta da sei finestre e tre nicchie in stile barocco del 1727. 











fino a via Rastello con la statua di Carlo Michelstaedter, filosofo, pittore, grafico, poeta, autore e "La persuasione e la rettorica" , tesi mai discussa ma che rappresenta uno dei tesi più importanti del pensiero del Novecento. Michelstaedter si suicidò nel 1910.


Infine un tuffo nel triste passato della comunità ebraica con il giardino all'interno del cancello del ghetto intitolato a Bruno Faber deportato tra il 1943 e il 1944 e ucciso a soli tre mesi e diciannove giorni. Una delle pagine più tristi della storia, un'epoca vergognosa che purtroppo sta ritornando di moda. Per non dimenticare, mai.