Trieste, 24 agosto 2024.
Mi hanno sempre affascinata molto i mosaici dalla prima volta fotografati a Ravenna in S.Apollinare Nuovo. Ritengo che si tratti di una tecnica così raffinata che racchiude tanta delicatezza. Per questo motivo ho deciso di far ritorno a Trieste ancora una volta per ammirare la Chiesa di San Giusto, il Duomo della città, sull'omonimo colle. nasce dall'unione di due chiese pre-esistenti, San Giusto e Santa Maria tra il 1302 e il 1320. L'architettura dell'edificio religioso emerge per il rosone centrale in pietra carsica che unisce lo stile romanico a quello gotico. Questo è il mosaico della navata centrale.
Il mosaico di Santa Maria Assunta accentua il tema Theotokòs, Madre di Dio, in trono, di stile costantinopoliano della prima metà del XII secolo.
A seguire il mosaico di San Giusto con il Cristo Pantocratore, in gloria, figura cara all'arte bizantina con San Giusto e San Servolo di cui viene riportato anche un trittico raffigurante il Suo martirio e la sua deposizione, realizzato da Carlo Wostry.
A seguire la cappella di San Giuseppe con le storie del Santo e il quadro di Sante Peranda, pittore della scuola veneta rinascimentale.
Oltre al trittico c'è anche un polittico attribuito alla scuola veneziana della prima metà del XIV secolo, una tempera su tavola "Crocifissione e Santi" con le figure di Bartolomeo, Niccolò, Pietro, Andrea (o Marco) e Giacomo mentre nei pennacchi degli archi si notano gli arcangeli Michele e Gabriele.
Di fronte la cappella del Tesoro con il Crocifisso dietro la griglia.
Da notare la pala settecentesca della cappella di San Carlo Borromeo
Dall'alto di Trieste, nella ventilazione gradevole, un'opera d'arte tutta da gustare e ammirare nella sua eleganza.
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