Trieste, 14 agosto 2024
Da quanto tempo non vedevo il mare!! Circa sei anni. E' vero, ho sempre amato di più la montagna, senza rendermi conto che camminare vicino a questa forza della Natura rinfranca l'anima e allontana gli incubi. Gli alberi che sembravano accarezzare quel delicato colore blu riportavano ai dolci ricordi di Paraggi e invece tutto ad un tratto ecco sorgere un castello imponente che guarda il mare, siamo giunti proprio a Miramare.
Miramare diviene la dimora di Massimiliano d'Asburgo e di sua moglie Carlotta, padroni di un castello fiabesco circondato da un ampio parco, caratterizzato da una grande varietà di piante, molte delle quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno al mondo, da ammiraglio della marina militare austriaca. E vorrei proprio da brava insegnante di Scienze Naturali iniziare dall'ars botanica questo racconto fotografico. Il termine ars botanica segue la tradizione originatasi con il medico greco Dioscoride, la cosiddetta De materia medica che descrive le proprietà terapeutiche di buona parte delle piante. Questi trattati acquisirono gradatamente valore grazie all'introduzione di nuove piante provenienti dalle Americhe e anche grazie all'espansione coloniale si crearono numerosi giardini e serre con tante specie tropicali. Molti volumi di botanica, atlanti, manuali sono contenuti nella Biblioteca di Miramare nella quale sono conservati oltre settemila volumi non solo scientifici ma anche inerenti la filosofia, la religione, la politica, il diritto, l'economia, la letteratura, la storia, la geografia, scritti in tutte le lingue europee principali. Nei testi di Botanica vengono descritte specie quali Palme, Liliacee, Conifere, Cipressi, Orchidee con accurate trattazioni di ricerche e di luoghi visitati durante le spedizioni scientifiche di Massimiliano. Il giardino diviene così un luogo del sapere per la conoscenza del mondo vegetale e l'ars botanica permette di contemplare la bellezza di Madre Natura attraverso le specie floreali creando una sorta di appartenenza tra giardino e anima, uno spazio unico che racchiude Natura, Arte, Cultura, lontano da ogni malessere fisico e psicologico. Nelle foto che seguono i manuali di Botanica.
Nel castello spicca la cappella dalle tende rosse volute da Massimiliano d'Asburgo con i dipinti di Heinrich raffiguranti i dodici apostoli, i riquadri del soffitto e l'ultima cena
Ed ecco la sala del Trono con il ritratto dell'imperatore dallo sguardo fiero realizzato dal pittore messicano Santiago Rebull
In questa sala vi è anche l'albero genealogico della famiglia del sovrano e l'allegoria dei domini di Carlo V d'Asburgo e il ritratto di Francesco I marito di Maria Teresa d'Austria.
Del pittore istriano Cesare dell'Acqua sono invece i dipinti conservati nella Sala Storica in cui si ricorda la fondazione di Miramare, la vendemmia del vino Pucino, la visita di Leopoldo I a Grignano.
Massimiliano e Carlotta sono rappresentati negli ovali della Sala della Conversazione prodotti da Heinrich nel 1863. In questa sala ci sono dei pannelli che riportano oltre confine, a Pola e a Schoenbrunn.
Dopo la proclamazione ad Imperatore del Messico, Massimiliano d'Asburgo fece realizzare la sala delle udienze al primo piano del castello con le tele di Francesco Giuseppe e di sua moglie Elisabetta, Maria Luisa d'Orleans regina del Belgio, Napoleone III con la moglie Eugenia e Leopoldo I.
E per fare una buona conversazione, magari tra fumatori, un bel salottino in stile orientale respirando l'atmosfera cinese e giapponese.
Il tavolino decorato a mosaico minuto è collocato nella Sala dei Regnanti. In questo micromosaico si possono osservare alcune bellezze artistiche della città di Roma: il Colosseo, la Basilica di S.Pietroe il Pantheon e proprio a questo tavolino Massimiliano si sedette per firmare l'accettazione della Corona del Messico. Nella stessa Sala si trova lo sfarzoso letto della duchessa Du Barry, dono di Napoleone III, dalla struttura dorata.
Ogni sala è sfarzosa, ogni finestra è uno sguardo prezioso sul mare, una meraviglia per i nostri occhi.
Mirar el mar, dovremmo ricordarci di questa affermazione nei momenti più oscuri della nostra vita. Basta un semplice miraggio, una sublime veduta per risanare le ferite interiori e godere del tempo che ci resta.
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