Cividale del Friuli, 16 agosto 2024.
Dopo la mattinata trascorsa a Udine, il viaggio prosegue per la visita di Cividale del Friuli alla riscoperta delle bellezze artistiche e del borgo. Consacrata nel 1529, la chiesa è dedicata a Santa Maria Assunta e presenta uno stile architettonico rinascimentale.
Crocifissione tra i Santi Gregorio Magno, Gerolamo, Carlo Borromeo, Andrea Apostolo e Valentini del 1616 di Antonio Grimani
Annunciazione di Pomponio Amalteo del 1546
Madonna in Trono tra San Giovanni Evangelista, San Bartolomeo, San Zeno e San Nicola di Bari
Sante che adorano la Croce: Elena, Veronica, Dorotea, Agata, Caterina attribuzione a Matteo Ponzone secolo XVI
San Giuseppe con bambino tra San Rocco e San Sebastiano attribuzione Sebastiano Secante secolo XVI
Il Crocifisso, ultima testimonianza dell'arte gotica tra il XII e XIII secolo
La Pala di Pellegrino II, bassorilievo medievale in argento dorato donato nel 1200 da papa Pellegrino II con Maria e Gesù bambino, gli arcangeli Michele e Gabriele e la schiera di angeli e santi circostante
Ci sono anche delle pale tra cui la Crocifissione di Palma il Giovane.
La denominazione Tempietto Longobardo si riferisce all'Oratorio di Santa Maria in Valle, uno dei monumenti più significativi dell'arte medievale. Si accede percorrendo il Ponte del Diavolo sul fiume Natisone. All'interno la serie di affreschi trecenteschi. Iniziamo dalle storie della vita di Santa Scolastica e San Benedetto di Pier Antonio Novelli (1729-1804). I due santi sono stati i fondatori dell'ordine benedettino mentre il pittore in questione si è formato secondo i canoni veneti, emiliani e romani. Nella foto successiva l'annunciazione della Vergine.
Il Tempietto Longobardo ha visto fare ritorno una delle opere più belle di Martino da Udine noto anche come Pellegrino da San Daniele, il trittico di Santa Maria Assunta con San Giovanni Battista al centro, San Giovanni Evangelista a destra e San Benedetto vestito di rosa a sinistra. Il trittico nasce inizialmente come polittico commissionato dalla badessa Formentini nel 1501. Nel polittico compariva anche l'Assunta., scomparsa nel periodo delle soppressioni napoleoniche. Molto bello anche l'altro affresco con tre personaggi di autore anonimo.
Di particolare rilievo il gruppo più importante di affreschi del tardo Medioevo che risale al 1222 recuperati dopo il terremoto devastante con una buona qualità pittorica, attenzione narrativa e cura delle figure e interessante iconografia:
S.Antonio Abate tra due Sante e Santo Eremita del XIV secolo
L'Adorazione dei Magi
San Biagio
La tela con le opere di misericordia a sinistra e San Giovanni Battista a destra
La figura di San Benedetto (forse) tra Santi e Sante del XIII secolo
Storie della Genesi e Figure nobili, la vita del Santo Francescano
L'Affresco di Santa Maria Maddalena e Sofia con la personificazione della Fede, della Speranza e della Carità
Ed ecco gli affreschi della volta del Presbiterio con il Cristo Pantocratore all'interno di una mandorla circondato dai Santi Elisabetta d'Alessandria, Maria Maddalena, Giovanni Battista, Antonio e Benedetto e l'Adorazione dei Magi.
La lunetta della porta presenta la figura di Cristo tra gli arcangeli Michele e Gabriele e al di sopra emergono le file di Sante in stucco con collegamenti all'arte classica secondo la cultura longobarda. Qui abbiamo un netto distaccamento dal modello bizantino per il volume e il verticalismo. Una raggiera di archetti rovesciati completa la parte superiore dell'archivolto. La rassegna fotografica si conclude con il dettaglio dei lacerti in stucco e marmo provenienti dal Tempietto e dalla Chiesa di San Giovanni (VIII secolo)
Questa parte fa da sfondo al coro ligneo del Tempietto realizzato dalla badessa Margherita Della Torre nella seconda metà del XIV secolo. Il coro presenta strutture distinte a simmetria alterata con posti molto elevati destinati alla badessa e alla priora con fogliami e stemmi araldici, animali, uccelli, esseri mitologici medievali.
Importante l'altare di Rachtis nel museo Cristiano, illustrato tramite cofanetto in bronzo patinato ad amalgamo d'oro con metodo di fusione a staffa e coperchio in plexiglas. A seguire una serie di oggetti del periodo longobardo. La didascalia è stata aggiunta sovrapponendo due file jpg per avere la legenda più chiara.
Il panorama circostante è offerto dal Ponte del Diavolo, simbolo di Cividale del Friuli, sospeso sul Natisone e raccontato nella leggenda simile a quella già narrata nei miei fotolibri su Pont Saint Martin in Valle D'Aosta: la sconfitta del diavolo lanciando in segno di beffa un animale che paga con la propria vita. Sono sempre gli animali a pagare per le colpe e l'egoismo dell'uomo. Godiamo comunque di questo storico paesaggio imponente al riparo dal calore del Sole furente alla riscoperta della meraviglie dei Longobardi.
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