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domenica 29 agosto 2021

ARTE IN QUOTA: VALSESIA DA RISCOPRIRE

La verde Valsesia, ricca di parchi naturali, di passeggiate in mezzo a prati rigogliosi, ma non solo natura: tantissima arte. Siamo abituati a sentir nominare i capolavori del noto Gaudenzio Ferrari a Varallo Sesia, il Sacro Monte, Santa Maria delle Grazie, tuttavia oggi ci soffermiamo su incantevoli località in alta Valsesia in direzione di Alagna appena oltrepassato il comune di Scopello: una visita alle bellezze artistiche di Pila e Piode. Iniziamo il nostro itinerario proprio da Pila dalla Chiesa di San Pietro, passata alla parrocchia di Scopello che presenta meravigliosi affreschi del ‘400  (autore ignoto) nell’abside con i volti di apostoli e profeti. Da notare un bellissimo altare ligneo. 










 

Leggermente fuori dal centro abitato spicca la Chiesa di Sant’Antonio con una facciata in legno e pilastri in pietra risalente alla fine del 1400. Sul lato sinistro ci sono gli affreschi ritraenti San Cristoforo, San Marco e San Secondo di Asti con il miracolo della gamba del cavallo compiuto sa S.Eligio. 










Del 1600 invece la Chiesa di Santa Caterina con la gloria di Santa Caterina stessa al centro della facciata. 




A 2 km troviamo la località di Piode con la Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano terminata nel 1748. L’edificio in stile barocco presenta sulla facciata il martirio di santo Stefano rappresentato come nel giudizio universale di Lignod in Val d’ayas dalla tonalità del rosso. All’interno di possono notare scene della Natività e della presentazione di Gesù al Tempio mentre dietro l’altare spiccano opere rilevanti di scuola gaudenziana. 


























Il tema dell’affresco è molto ricorrente lungo le strade della Valsesia, ne troviamo altri esempi significativi ritornando verso Vercelli, a Scopa e nella sua piccola frazione Muro 






Concludiamo la nostra piacevole mattinata soffermandoci a Vocca per fotografie esterne alla chiesa di San Maurizio, costruita verso la fine del 1400 con un campanile romanico e un tetto a capanna. Sulla facciata si può osservare l’affresco di San Maurizio a Cavallo. Adiacente alla chiesa un piccolo tempio con la contemplazione dei santi e degli angeli musicanti. 










Un territorio quello della Valsesia che ha subito continue innovazioni, alla piacevole riscoperta di opere d'arte molto suggestive che ampliano la propria cultura, particolari curati e gran senso del decoro. Merita sicuramente di essere visitato. 


Un ringraziamento sentito al parroco don Marco Barontini e alla signora Anna per la gentilezza, cortesia, disponibilità per la realizzazione del reportage e l’accoglienza. 







giovedì 5 agosto 2021

IL COLLE DEL GRAN SAN BERNARDO TRA SCIENZA E ARTE

Col du Grand Saint Bernard 02/08/2021


Cari amici

eccoci di nuovo ad un anno di distanza al Colle del Gran San Bernardo per completare la serie di fotografie sul lato svizzero. La salita è sempre piena di fascino tra il paesaggio dominato dalle rocce metamorfiche, derivanti da rocce preesistenti alla nascita della catena alpina. Si tratta di un sistema denominato“ multifalda del Gran San Bernardo” che include rocce originariamente  cristalline sedimentarie, che si sono trasformate a loro volta in rocce metamorfiche quali gneiss a grana fine, di colore grigio-bruno, micascisti, filladi. Gneiss e micascisti si trovano spesso in associazione e si formano durante il metamorfismo regionale, fenomeno dovuto a consistenti variazioni di pressione e temperatura che causano lo sprofondamento   di rocce magmatiche e sedimentarie .  il metamorfismo regionale interessa grandi aree in profondità nella crosta. Alcune di queste rocce presenti in questa vallata hanno subìto più cicli metamorfici, per questo motivo si parla di poli-metamorfismo.  Le rocce più antiche risalgono al periodo geologico del Carbonifero (310 Milioni di anni). Nella stupenda conca dominata dalla catena del Pain du Sucre spiccano quarziti di età più recente. 










L’aria è meravigliosamente fredda e all’arrivo al lago troviamo stupiti due esemplari di oca selvatica sempre avvistate solo nel bel mezzo della pianura piemontese che sembrano godersi anche loro il magnifico panorama circostante. Si tratta di un paesaggio molto brullo che tuttavia offre magnifiche vedute del lago tra i cardi, piccole genziane con un contrasto meraviglioso tra i colori verde e blu. 







Ci incamminiamo baciati dal Sole sul versante svizzero costeggiando questo bellissimo lago per raggiungere l’Hospice du Grand Saint Bernard per la visita del complesso e dei famosi cani ed entriamo nella Chiesa, terminata nel 1685, costruita in puro stile barocco piemontese sopra la chiesa primitiva, la cripta, riservata oggi alla preghiera. Il coro della chiesa evidenzia particolari  stalli in noce massiccio. Da notare l'altare maggiore dedicato all'Assunzione della Vergine Maria. La volta presenta gli affreschi dipinti dal Gnifeta nel 1686. Molto bello il  crocifisso del '600 e l’organo del 1812.















Questo è il Colle del Gran San Bernardo, un meraviglioso connubio tra scienza e arte, un romantico luogo che dona tantissima pace e un profondo senso di contemplazione sotto la guida del Santo protettore di sciatori ed alpinisti, di tutti coloro che amano la montagna, sicuri della Sua benedizione lungo il nostro cammino.