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mercoledì 27 febbraio 2019

DREAMING....PROMINDOZ

Valtournenche Febbraio - Giugno 2018; Febbraio 2019. 

Era un giorno come tanti altri quel mattino presto di febbraio del 2018. Clima molto freddo. Non nevicava così dal 1985. Nemmeno le pedule alte bastavano per sfidare la neve. Con me c'era una persona piemontese anche lei di origine ma valdostana nel suo cuore. E' una delle persone più dolci e gentili che conosca, nel suo cuore c'è Valtournenche proprio come nel mio e sotto la sua guida mi conduce alla scoperta di emozioni fortissime. Proprio come quel mattino d'inverno quando vidi per la prima volta la frazione Promindoz in direzione Cheneil sulla destra raggiungibile da una piccola strada che oltrepassa una altrettanto piccola e romantica cascata. Sulla mia sinistra la minuscola cappella sommersa dalla neve. 


Non si poteva proprio percorrere il sentiero ma grazie alla Nikon D5000 dotata di lente 70-300mm fu possibile inquadrare una scena deliziosa, candida, pura, armonica. Nonostante il freddo rimasi in silenzio a contemplare lo scenario tutto attorno, era un sogno, una favola d'amore. C'era una catena nella neve ma la sensazione di libertà in quel momento era più forte che mai.


















Ritornai a Promindoz in un giorno d'estate sempre del 2018. Era giugno. Il Sole ormai scendeva lentamente verso le montagne adiacenti, brillava la punta Cian. Nell'istante in cui mi collocai dietro la  Chiesetta vidi il Sole filtrare all'interno del Campanile.



E' stato un momento prezioso, di lunghe e indescrivibili emozioni, pura commozione. Mi inginocchiai in lacrime a terra. Ma possibile che dopo 21 anni che frequento questa Valle ancora piango?? Normale, quando si sente che un luogo appartiene al proprio cuore. Pensai solo a una cosa: "Grazie Madre Natura ripaghi sempre le persone che Ti adorano e Ti contemplano". Dio è lì e viaggia con noi. Ho percepito la presenza del mio defunto padre che tanto amava il Cervino, sensazione di grande bellezza. E il cielo si tinse di ondulati e delicati colori.




I rami intrecciati tra lo sfondo verde dei prati e la sublime atmosfera


Ho fatto ritorno recentemente in questa piccola frazione con la mia preziosa amica. Molta meno neve tutto attorno. In lontananza la Maestà divina svetta verso il cielo quasi accarezzato dai rami degli alberi. A momenti non lo scorgevo, contemplavo troppo.


Grazie ai ramponi questa volta è stato più facile camminare sulla neve e sulle lastre di ghiaccio per pormi a lato della Chiesa alpina immortalandola con il Cervino sullo sfondo alle prime luci del mattino. 


E' stato un sogno. Finalmente libertà, non c'era la malattia, non c'era la prigionia attuale in cui sto vivendo, ero sola con le mie Nikon, libere di trasmettere amore, soltanto amore






Il mondo che tanto desidero. C'è chi vorrebbe vivere nel lusso, c'è chi ambisce alla carriera, a legami sentimentali assurdi. A me basta questo scenario ed essere nel cuore delle persone che han la fortuna immensa di vivere in questo luogo. Come in una favola, come in un sogno. I sogni vanno inseguiti, i sogni devono continuare come qui, contemplando, sperando in un ritorno imminente, amando....Promindoz. 

martedì 5 febbraio 2019

PALLADIO D'ORO

Vicenza 1/1/19

Buon 2019 cari amici!!!! Non c'è regalo più bello del trascorrere un Capodanno in luoghi sublimi naturalistici o, come in questo caso, in vere e proprie città d'arte, soprattutto poi quando l'arte è opera di uno dei più grandi maestri del Rinascimento: Andrea Palladio.

Si pensava inizialmente al rientro verso le proprie città di arrivare a Vicenza in tardo pomeriggio per avere la possibilità di visitare ancora una volta il famoso Teatro Olimpico, già trattato in questo blog, ma sempre immenso e stupendo da vedere. Una volta appreso della chiusura del Teatro il tour leader decide di posticipare la visita della città in serata. Decisione più bella non poteva prendere. Non avevo mai visto una cornice natalizia così emozionante, sfarzosa, magica nella Piazza dei Signori, attorno alla Basilica Palladiana, il più celebre edificio pubblico di Palladio del 1549 con le logge in pietra bianca. Accanto ad essa la Torre Bissara del XII secolo, uno dei complessi più alti di Vicenza. Eravamo tutti incantati da questo splendore, qualcuno gentilmente mi donava dei suggerimenti preziosi per le mie inquadrature, occasione per provare le diverse tonalità della notte con due lenti. Nella penultima immagine si intravede anche la Loggia del Capitaniato, proprio di fronte alla Basilica Palladiana con l'idea di Palladio di progettarlo con un intonaco bianco contrastante con i mattoni rosso in un armonioso spazio. 














Dai portici l'albero di Natale e le stelle nelle vie traverse, ma le stelle più belle sono quelle dietro al monumento a Palladio, quasi ad omaggiarlo, a ringraziarlo per i capolavori che ci ha donato in questa magnifica Regione. Il Veneto sì che ha delle città preziose, una più bella dell'altra.








Godiamo quindi di questa visione gloriosa, in una giornata lontana dalla solita malinconia, monotonia piemontese cogliendo ogni particolare di questo inconsueto splendore. Chi non ama l'arte o trascura questi dettagli vive nell'invidia, nell'infelicità, nella solitudine, nella meschinità più profonda. 

Felice inizio d'anno cari amici. 

IN VISITA A.... VILLA WIDMANN

Mira 31/12/2018


Ultima tappa della nostra visita alle ville venete sulla Riviera del Brenta è villa Widmann costruita nel XVIII secolo nota anche come villa Rezzonico-Foscari. Si tratta di un edificio a pianta quadrata disposta su due piani. 



All’interno dell’edificio vi è un salone centrale con una serie di affreschi di Angeli, allievo di Piazzetta che si riconduce molto alla pittura di Veronese del 500 con colori ancora più brillanti riguardanti il rapimento di Elena con scene di spiccato movimento. 





I ballatoi richiamano all’arte dell’antica Roma mentre il soffitto rappresenta ancora una volta scene allegoriche. 













Dal piano rialzato è possibile un’inquadratura di rilievo del salone sottostante. La sala da ballo presenta una riproduzione di una gondola del passato. Vi è inoltre una sala dedicata al gioco. 





Si conclude così il nostro itinerario. Fuori i riflessi ondulati dei rami nella luce vespertina del Brenta, il Salice con il Sole calante ci abbracciava dandoci protezione e tanta quiete. 













Si avvicinava quella che sarebbe stata davvero una Serenissima notte trascorsa nella magia veneziana. Arrivederci cari amici.