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martedì 5 febbraio 2019

PALLADIO D'ORO

Vicenza 1/1/19

Buon 2019 cari amici!!!! Non c'è regalo più bello del trascorrere un Capodanno in luoghi sublimi naturalistici o, come in questo caso, in vere e proprie città d'arte, soprattutto poi quando l'arte è opera di uno dei più grandi maestri del Rinascimento: Andrea Palladio.

Si pensava inizialmente al rientro verso le proprie città di arrivare a Vicenza in tardo pomeriggio per avere la possibilità di visitare ancora una volta il famoso Teatro Olimpico, già trattato in questo blog, ma sempre immenso e stupendo da vedere. Una volta appreso della chiusura del Teatro il tour leader decide di posticipare la visita della città in serata. Decisione più bella non poteva prendere. Non avevo mai visto una cornice natalizia così emozionante, sfarzosa, magica nella Piazza dei Signori, attorno alla Basilica Palladiana, il più celebre edificio pubblico di Palladio del 1549 con le logge in pietra bianca. Accanto ad essa la Torre Bissara del XII secolo, uno dei complessi più alti di Vicenza. Eravamo tutti incantati da questo splendore, qualcuno gentilmente mi donava dei suggerimenti preziosi per le mie inquadrature, occasione per provare le diverse tonalità della notte con due lenti. Nella penultima immagine si intravede anche la Loggia del Capitaniato, proprio di fronte alla Basilica Palladiana con l'idea di Palladio di progettarlo con un intonaco bianco contrastante con i mattoni rosso in un armonioso spazio. 














Dai portici l'albero di Natale e le stelle nelle vie traverse, ma le stelle più belle sono quelle dietro al monumento a Palladio, quasi ad omaggiarlo, a ringraziarlo per i capolavori che ci ha donato in questa magnifica Regione. Il Veneto sì che ha delle città preziose, una più bella dell'altra.








Godiamo quindi di questa visione gloriosa, in una giornata lontana dalla solita malinconia, monotonia piemontese cogliendo ogni particolare di questo inconsueto splendore. Chi non ama l'arte o trascura questi dettagli vive nell'invidia, nell'infelicità, nella solitudine, nella meschinità più profonda. 

Felice inizio d'anno cari amici. 

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