< a href = "http://mediaplayer.yahoo.com/BRA_HD_4M_04.mp3/>First link

giovedì 24 aprile 2014

ISOLARSI NELLA PACE

Aprile 2014, anche quest'anno siamo giunti con molta fatica alle vacanze pasquali, tempo che dovrebbe essere dedicato al riposo e ad un pò di tranquillità. In realtà questa tanto sospirata tranquilità non arriverà mai, tuttavia nello scorrere così caotico, crudele e impetuoso del tempo si é comunque riusciti ad entrare pienamente in sintonia con la natura unica alpina, in un paesaggio alternato e colorato di bianco e azzurro, dalle fortissime nevicate al calore primaverile del Sole così piacevole, così appagante.












































Amo queste giornate di silenzio assoluto che se in fondo nascondono sempre quel pizzico di nostalgia e di malinconia di momenti vissuti sempre tutti insieme, amo osservare dalla finestra di casa qull'alba così meravigliosa che la Natura mi vuole regalare quasi appositamente per donarmi la pace dell'anima mentre sono intenta ad adorarla, a contemplarla, ad immortalarla in ogni singolo dettaglio.


















Sembra quasi proteggere dalle ossessioni della vita quotidiana, da ansie, paure, incertezze, dubbi su come poter agire in futuro. Quei dubbi che sopraggiungono così velocemente alla mente quando si scende lungo la strada, tra la neve ormai sciolta e i prati verdi degli utlimi comuni valdostani, così dolci ma nello stesso tempo pieni di ricordi altrettanto dolorosi.





















Cosa poter fare del resto?? Nulla. Pensare solo ad isolarsi cercando la quiete, l'armonia con la Natura e con le Sue forze nel massimo rispetto di essa. Tutto ciò sarà il mio desiderio per i mesi estivi, isolarsi tatto con gli esseri umani, dimenticare le malvagità e le delusioni subite tra la purezza delle cime e lo splendore e la letizia delle valli magari con l'aiuto del ritornello francese "Sur ma Vallée etand ta main o Reine Immaculée du peuple valdotain". Per chi cred o meno, per chi sia agnostico   lettura di questi brani è comunque di aiuto, placa l'ira e l'odio e costituisce fonte di ispirazione  di buoni propositi. Grazie adorata Regione di essere così vicina a questa così vuota e triste città di residenza, con te gioie e dolori nella tua dolcezza, nella tua armonia, nella tua delicatezza.

Au Revoir Vallée.







venerdì 18 aprile 2014

PASSEGGIANDO PER GENOVA

In una giornata magnifica di primavera, soleggiata e decisamente piacevole, vicino al mare ma anche percependo soltanto la sua magnifica presenza si possono riscoprire piacevoli bellezze artistiche ed architettoniche del nostro infinito patrimonio culturale cogliendone i particolari sia con immagini a colori che con fotografie in bianco e nero. Per fare tutto ciò, la città migliore è Genova. 

Reduci dalla mostra di Munch trattata nell'articolo precedente, (http://www.stefaniagrasso.it/blog/126-2014/259-genov-mostra-munch-impressioni), abbiamo potuto ammirare dapprima la chiesa di San Matteo che sorge nell'omonima piazza fondata nel 1125 da Martino Doria e rinnovata verso il 1560. La facciata presenta strisce bianche e nere (marmi e ardesie) con un grande rosone centrale e due bifore ai lati. 




Di particolare bellezza è il chiostro quadrangolare del 1308 con archi acuti posti sul lato sinistro della chiesa, il verde delle piante arricchisce le angolature colte tra le colonne binate.


















Non manca il tempo, ritornando in Piazza De Ferrari per immortalare alcuni angoli di Palazzo Ducale e della Piazza stessa anche dal tema "air" dalle balconate dal palazzo o cogliendo un gabbiano libero in volo nel cielo azzurro.





















Nel pomeriggio il giro turistico della città prosegue in via Garibaldi, zona pedonale  dove si può ammirare  Palazzo Rosso,Palazzo Bianco. Palazzo Rosso ospita opere di diversi artisti tra cui Durer, Van Dyck, Reni, Strozzi; Palazzo Bianco offre ai visitatori una panoramica sulla pittura europea dal Cinquecento al Settecento con prevalenza di pittori genovesi, fiamminghi, francesi, spagnoli. Entrambi i Palazzi sono stati iscritti ai Rolli di Genova divenendo così patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. 












































Proseguendo verso il centro storico della città, merita una visita alla Chiesa di San Pietro in Banchi intitolata a Maria Immacolata nella medesima piazza. All'interno un rivestimento in marmo bianco armonico ad impreziosire le inquadrature.




Il più importante luogo di culto è sicuramente la Cattedrale di San Lorenzo (1100-1300) di cui ho già fornito una breve descrizione in un articolo precedente
(http://www.stefaniagrasso.it/blog/90-2012/giugno/103-i-ricordi-di-genova)

Nonostante la sola presenza della Nikon D5100 con ottica 18-55mm ho potuto ugualmente ritrarre particolari distanti all'interno della Chiesa come quelli della navata laterale, il rosone che sovrasta l'affresco anonimo bizantino del 1300, le opere pittoriche di Lorenzo Tavarone nella volta del presbiterio del 1615. 






















Il giro turistico termina con la visita della Chiesa del Gesù in piazza Matteotti, adiacente a Piazza De Ferrari. Si tratta di un edificio barocco costruito nel 1552. L'interno presenta opere di Giovanni e Giovanni Battista Carlone del 1624 nella navata centrale, nella volta e nella cupola. 

























Sull'altare maggiore spicca la Circoncisione di Rubens del 1608.



Rubens è l'autore dell'opera Sant'Ignazio guarisce un'ossessa posta sulla navata sinistra. Si tratta di capolavori che precorrono il periodo barocco.


Da notare anche l'Assunzione della Vergine del 1617 di Guido Reni


Non dimentichiamo, tra un percorso e l'altro di immortalare i mitici caruggi ammirati puliti e ordinati con interessanti prospettive a colori e in bianco e nero.





















Passeggiando per Genova tra i ricordi del cuore ma anche di momenti infelici, ho potuto scoprire nuove preziosità artistiche promettendo un ritorno magari immediato chissà magari per motivi di studio (ennesimo corso). Di sicuro vorrei ritrovare la tranquillita' perduta stranamente ritrovata nella delicatezza del vento primaverile, del clima mite che la città offre, dei suoi scorci e delle sue vedute, della sua architettura e delle sue prospettive, sempre belle, sulle note di antiche e nostalgiche melodie locali di bellezze e pensieri.