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giovedì 26 gennaio 2012

MELODIOSA, LA NOTTE!!

















Un noto proverbio dice che la notte porta consiglio: quante notti a riflettere sul proprio destino, sul perché di tutte quelle malattie devastanti, di quella solitudine così triste.

Mentre la notte buia scendeva impietosa sulla città in cui attualmente vivo, iniziavo a farmi un esame di coscienza, a pensare agli errori fatali commessi, alle ferite subite senza alcun motivo, alla mia salute fisica e mentale così fragile.

Tante domande, tanti consigli avevo da chiedere a quelle notti così crudeli ma nessuna risposta: solo un pianto disperato che liberava il cuore e l'anima da una angoscia profonda fino ad addormentarmi stremata dal dolore.

Ne avevo abbastanza di tutte quelle sofferenze così ingiuste e, mentre riflettevo davanti al sito di Trenitalia su quale Eurostar prendere per ritornare da Venezia lo scorso dicembre, decisi di affrontare un tema insolito, soprattutto per un fotografo alle prime armi con la sua nuova attrezzatura: il significato della notte.

Ispirazione più bella non potevo trovare, l'omaggio ad Emily Dickinson "Selvaggia, La Notte", un recital musicale dell'Ensemble Plurimo di Venezia che esaltava il fascino del mistero, dell'enigma.

Mi dispiaceva lasciare Venezia all'alba, sia chiaro a me spiace sempre lasciarla, ma ascoltando la musica e le voci recitanti, compresi che era giusto così, se volevo entrare in armonia con la notte.

Ma perché la notte stessa avrebbe dovuto essere selvaggia?? Quelle luci delle calli riflesse in acqua erano così belle!! Con quell'atmosfera natalizia poi!! Siamo mica in una città deprimente, vuota, triste, malinconica!! Più che selvaggia oserei dire melodiosa, sì, proprio melodiosa!!

Quella melodia dettata dal Canal Grande era sufficiente a scacciare l'odio, a fuggire dagli incubi, a far rinascere l'amore, a lasciarsi andare all'emozione, alla passione, alla suggestione, a risvegliare l'arte avvolta nella nebbia attorno al Campanile di San Marco che tanto avevo osservato prima di dormire per qualche ora, attorno a San Giorgio, alla Chiesa del Redentore.

Mi aspettavo dal vaporetto errori di inquadratura, immagini mosse ma alla fine quel "mosso" mi piaceva tanto!!!! Rivelava i misteri nel cuore dell'enigma e la luce accompagnava i pensieri più dolci e soavi.

Incredibile come la fotografia in quella città si univa alla musica, all'arte, nascosta dietro a quel piccolo rettangolo improvvisamente il mondo diventava una poesia unica, tutta da godere e la vita un sogno meraviglioso!!

Solamente lo scorrere del tempo così veloce era crudele, ma si sa, tutti i momenti preziosi del nostro cammino terreno passano rapidamente, per questo motivo bisogna goderli pienamente.

Al mio ritorno decisi di condividere questi pensieri qui sul mio blog. Molti infatti non mi conoscono ancora, forse non mi conosceranno mai. Per tanta gente rimango quell'insegnante rigida, taciturna, che si ritiene chissà chi con la fotografia, una persona da non disturbare per via dei suoi numerosi impegni artistici, una che "rompe" con i suoi tag su facebook, che scoccia quando manda inviti per sms alle sue piccole esposizioni naturalistiche. Peccato che queste persone non abbiano capito che i tag corrispondevano a semplici dediche, gli inviti a manifestazioni di amicizia, la fotografia a un rifugio dalle mie sofferenze, uno svago, un puro hobby che in alcuni casi ha dato un aiuto, seppur in minima parte, a persone malate e sofferenti (un pò come me).

Non è colpa mia se questa gente non ci arriva o non vuole arrivarci.

Io vado avanti nel mio ostico percorso terreno cercando di unire la fotografia all'arte in tutte le sue forme, con l'amore per la natura, per la montagna che non potrò più ammirare, senza pretendere nulla in cambio.

Nessuno ha mai chiesto lusso, ricchezza, gloria, solo una vita semplice trascorsa con umiltà nel segno di un'amicizia sincera. E' chiedere troppo??

Chissà se riceverò risposte, magari sarà proprio la notte a darmele.

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