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giovedì 20 settembre 2012

SENZA NOME, SENZA PORTE, SENZA ERBA

Non avevo mai immaginato finora di scrivere un post in questo blog intitolandolo in tal modo. Ebbene il titolo rispecchia la notorietà della città dei "senza": Padova, il santo senza nome, Antonio, il caffè senza porte, il Caffè Pedrocchi e il prato senza erba, il Prato della Valle. Ma procediamo per ordine.

La più importante Chiesa della città è semplicemente conosciuta come il Santo, si tratta della Basilica di S.Antonio, una delle più visitate al mondo come meta di pellegrinaggio. La piazza antistante accoglie il monumento equestre al Gattamelata di Donatello.

La Basilica, ultimata attorno al 1310,  unisce in perfetta armonia lo stile romanico evidente sulla facciata a capanna con lo stile gotico degli archi e lo stile bizantino delle cupole.
















Non verrà trattata la parte interna in quanto come purtroppo spesso accade, viene imposto il divieto di fotografare. Vi lascio una piacevole panoramica della parte esterna anteriore e laterale.













La visita prosegue per il cuore della città passando per la Porta Altinate che attraversava il Veneto romano e portava ad Altino, una città antica della provincia di Venezia. Questa porta rappresentava il passaggio obbligatorio per coloro che provenivano da est ed il luogo in cui sorsero le residenze dei nobili veneziani. 




Se vogliamo però tornare al discorso della città senza porte allora è doveroso citare il caffè Pedrocchi sede d'incontro di politici, studenti, intellettuali. La pianta dell'edificio è triangolare con una parte a sud caratterizzata da uno stile gotico con colonne doriche e una parte a nord con colonne corinzie.


















Il caffè freddo con la menta e il cacao dona la giusta energia per poter ammirare Piazza dei Signori su cui si affaccia la Chiesa di San Clemente, edificio medievale con stile architettonico manierista. Di fronte alla Chiesa di San Clemente spicca il Palazzo del Capitanio edificato tra il 1427 e il 1430. La facciata della Torre dell'Orologio è a forma di arco a tutto sesto secondo i gusti del 500. Nell'attico si può notare il Leone di San Marco. L'Orologio segna non solo le ore e i minuti ma anche i mesi, il giorno, le fasi lunari e il luogo astrologico. Le decorazioni e l'orologio in rame dipinto in azzurro mettono in risalto la bellezza e il fascino della Repubblica Serenissima. Nello Zodiaco si nota l'assenza del segno della Bilancia. 










Adiacente a Piazza dei Signori è Piazza delle Erbe, sede del palazzo della Ragione e del mercato ortofrutticolo e della torre degli anziani. Il Palazzo della Ragione ospitava i tribunali cittadini e presenta un salone con affreschi attribuiti a  Giotto.










Il cielo diventa sempre più azzurro, impreziosito dalle nuvolette sparse mentre ci si avvia verso prato della valle, sede attuale della Basilica di Santa Giustina con pianta a croce latina  e 78 statue tra cui quella di Antenore in primo piano. La fontana fotografata si trova al centro dell'isola di Memmia ed è stata inaugurata nel 1926. In realtà essa non rientrava nei progetti originali di Andrea Memmo verso la fine del 1700 vero artefice della trasformazione del Prato della Valle. 







Una giornata come questa, trascorsa all'insegna della preghiera e della cultura, forse potrebbe aiutare a riscoprire la propria identità, una porta per introdursi nella serenità, un prato con erba fresca verde su cui riposare. Per questo è giusto integrare questa visita guidata con una sosta al Santuario di Leopoldo Mandic in Piazzale Santa Croce. San Leopoldo trascorse la propria vita dedicandosi al Sacramento della Confessione, una riconciliazione di poche parole (cosa difficile al giorno d'oggi), esortando alla fede e alla speranza. Forse queste immagini aiutano a riflettere ancora per pochi istanti su come trascorriamo la nostra vita troppo caotica, pensierosa, sofferente, forse davanti a questi sacri colori riusciamo a fermarci un solo istante per offrire la nostra giornata a Dio, al cuore di Gesù.




















Forse così al termine della giornata riusciremo a trovare un pò di pace a riscoprire chi siamo, a riaprire una porta, a rilassarci su un prato....

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