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venerdì 30 ottobre 2015

LA MIA INNOCENTE MELODIA

Venezia 19-20 settembre 2015

Cari amici,

mi trovo in questi due giorni grazie all'incredibile sbalzo termico in un unico sogno, un sogno che mi trasporta dolcemente, un sogno che dona largo spazio alla creatività di un qualsiasi artista. Proprio così: quando mi trovo a Venezia mi immergo in una realtà così emozionante, così diversa, così surreale, incredibilmente romantica nel luogo dove l'odio si estingue, nel regno dell'amore puro, quell'amore che nasce laddove la natura si fonde con l'arte. Questo è il vero sacro vincolo, un legame indissolubile che nemmeno la morte può separare. Come esprimere però queste emozioni?? Con la musica?? Sì, i veri artisti classici riescono perfettamente nell'impresa con la loro dolcezza, con la loro sensibilità: attraverso le note ci fanno ripercorrere i nostri itinerari nella pace della Serenissima, nella sua dolce quiete, nel suo immenso splendore. Note delicate, sublimi, così commoventi nel loro propagarsi tra le mura dei palazzi antichi. Anche i pittori, gli scultori sono abili con le loro opere a trasmettere le più profonde e più raffinate emozioni dell'anima affacciandosi al Canal Grande, ai suoni, ai profumi, in questa magnifica oasi di serenità. Io cosa posso fare in così poco tempo libero che trascorro lontano da quel luogo così triste ed infelice?? Voglio trascorrerlo nell'adorazione dell'arte, nella contemplazione del rosso intenso del cielo, della luce del Sole al riparo di un piccolo magico rettangolo di tre magnifiche Nikon, quel rettangolo che dona tanta felicità, che libera dal male che fa evadere per pochi giorni per poche ore dai turbamenti della realtà quotidiana. Dietro ai miei obiettivi il sogno inizia dalle prime luci del mattino fino a tarda notte, non cammino, io mi lascio trasportare dai suoni, dai colori, dalla luce stupenda, il mio corpo riposa al sicuro, la mia anima ritrova la pace più profonda. Lasciatemi allora diffondere questa mia innocente melodia, la vorrei sempre con me, perchè deve finire?? Non ho mai preteso ricchezza, lusso, ho sempre vissuto umilmente, natura madre non negarmela più, fa che tutto questo un giorno diventi la mia realtà quotidiana. O mia innocente melodia diffondi attraverso i riflessi più delicati, le nuvole e la meravigliosa quiete vespertina, tra l'arancio e il rosso del cielo, diffonditi al fruscio delicato delle gondole, di una dolcezza struggente, così lontano da quei maledetti e inquietanti rombi di motore, diffonditi nel calore e nella contemplazione dell'arte sacra, rendi la solitudine la più bella  compagna di vita, rendi la notte la più efficace medicina dell'anima. Ti seguirò fino all'ultima luce, fino a quando tu vorrai, ma ti prego diffonditi e trasmetti nel modo più semplice quei sentimenti così nobili e ormai persi, le emozioni più profonde. Nella brevità della vita, questo scorrere impetuoso e crudele del tempo sarà il più bello, il più amato, mai rimpianto, mai dimenticato.


















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