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giovedì 11 maggio 2017

UNA GIORNATA A.... BOLOGNA

Bologna, 26 marzo 2017

Cari amici,

nella beffa di una esposizione fotografica a Roma clamorosamente annullata per via di manifestazioni politiche già da tempo programmate, al fine di non perdere completamente il biglietto del treno abbiamo deciso di programmare una visita nella città di Bologna non ancora fino a quella data eseguita.

La città è molto bella, sicuramente anche per il fatto che molte vie sono pedonali e offrono molto spunto per i fotografi amanti del tema Urban grazie ai portici come ad esempio quello di Viale dell'Indipendenza che culmina in Piazza Maggiore. Gli stucchi e gli ornamenti alle finestre degli edifici sono di una grande eleganza.



























Proprio all'inizio del Viale dell'Indipendenza si trova la piccola Chiesa di San Benedetto con un'Assunzione di Procaccini e opere del manierismo e del barocco bolognese





















Proseguendo merita assolutamente una visita alla Chiesa Metropolitana di San Pietro, la Cattedrale della città. L'edificio è principalmente barocco decorato con mattoncini rossi e in marmo.

La navata centrale è luminosissima, si nota l'altare maggiore in marmi policromi realizzato da Torreggiani con volte a crociera al di sotto delle quali spicca l'Annunciazione di Carracci. Ai lati della porta i leoni che sorreggono l'acquasantiera. Bellissimo il raggio luminoso che attraversa il presbiterio, rende più sublime l'atmosfera, maggiore il raccoglimento in preghiera. L'architetto Torreggiani ha sistemato definitivamente l'interno dell'edificio verso il 1750.

















Alla fine di Viale dell'Indipendenza ci si trova subito accanto alla Basilica di San Petronio, la chiesa principale di Bologna costruita alla fine del 1300 e completata nel 1660.  Nella parte centrale sono presenti le bellissime sculture di Jacopo della Quercia, di una raffinatezza assoluta, con le storie della Genesi e le scene del Nuovo Testamento. Sulla lunetta la Madonna con il Bambino e i Santi Petronio ed Ambrogio. 




















L'interno è semplicemente grandioso, ricco di luce e di contrasti. Vi sono enormi pilastri che suddividono la chiesa in navate che realizzano l'idea dello slancio verticale e vetrate policrome, una di queste caratterizza la cappella Bolognini o dei Re Magi con le storie di Giovanni da Modena, affreschi raffiguranti la Storia della Redenzione e il trionfo della Chiesa sulla Sinagoga, il tutto sul lato sinistro. Il ciborio dell'altare maggiore è opera di Vignola e risale al 1547.


















Sempre sul lato sinistro si trova l'opera di Parmigianino del 1527, San Rocco e un donatore nell'intento di ringraziare Dio per la guarigione dalla peste.



Nella navata destra è possibile osservare il coro intarsiato di San Domenico, la cappella dell'Immacolata e di San Girolamo quest'ultima attribuita a Lorenzo Costa, la cappella di San Lorenzo con la Pietà di Aspertini, la cappella di Santa Brigida con il polittico Garelli,  la transenna marmorea con in cima due leoni e la cappella delle reliquie. Ve li propongo in ordine descritto. 















Nell'immediata vicinanza delle due Torri consiglio vivamente una visita alla Chiesa di San Bartolomeo e Gaetano che conserva al suo interno l'antica raffigurazione della Madonna attribuita a Lippo da Dalmasio e le Pie Donne di Varotti





Restando in tema di portici, assolutamente da vedere il quadriportico della Chiesa di Santa Maria dei Servi con eleganti colonne marmoree. Colpo diFortuna:  all'interno della Chiesa proprio in quei giorni è stata restaurata la Madonna realizzata da Cimabue, un'opera bruciata involontariamente dalle candele accese dai fedeli. 





Il nostro giro prosegue in direzione della Basilica di Santo Stefano, il famoso complesso delle sette chiese una dentro l'altra. Il chiostro medievale è impreziosito dalle rose circostanti. Tra queste sette chiese da notare la Basilica del Sepolcro in cui sono conservate le reliquie di San Petronio e la cripta; alcuni affreschi probabilmente attribuiti a Lippo da Dalmasio, la cappella di San Girolamo. 











Unico neo della giornata, non aver potuto ammirare le opere della Pinacoteca chiusa nonostante la giornata FAI. Vorrà dire che si tornerà. Il tempo stringe e la Frecciabianca ci deve ricondurre a Milano. A modo mio come cantava Lucio Dalla nella sua Piazza Grande ho dipinto Bologna e spero la trattazione sia stata di vostro gradimento. Alla stazione ferroviaria non resta che rivolgere una preghiera per le vittime della strage del 1980 con un pensiero particolare alla prarolese Rossella Marceddu. 




Bologna non dimentica. Nessuno deve dimenticare. 



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