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venerdì 19 aprile 2013

LAMPI DI GIALLO


Una poesia di Wordsworth, autore Romantico inglese del 1800, intitolata "Daffodils" (Narcisi) inizia così:

I wandered lonely as a cloud
That floats on high o'er vales and hills,
When all at once I saw a crowd,
A host, of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.

e si conclude con le parole

For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils. 


In italiano

Vagavo solo come una nuvola
che fluttua in alto su valli e colline
quando d'un tratto vidi una folla
un esercito di dorati narcisi;
presso il lago, sotto gli alberi
ondeggianti e danzanti nella brezza.


Poiché spesso, quando giaccio disteso
d'umore pensoso o indolente
essi brillano su quell'occhio interiore
che è la gioia della solitudine
ed ecco, il mio cuore di gioia si riempie
e danza insieme ai narcisi.


Ho studiato questa splendida poesia circa 18 anni fa e ne rimasi subito incantata, colpita profondamente. Wordsworth ha descritto esattamente le mie stesse sensazioni quando ho scattato le immagini sottostanti. Ho ripreso a spiegare questa lirica nei giorni scorsi in vista dell'esame di maturità del mio allievo. La rileggo sempre con piacere, con emozione.

















  
  
Sicuramente anche voi siete colpiti positivamente o magari anche negativamente da queste fotografie e vi sarete di certo chiesti dove io le possa avere scattate. Mi trovo nel comune di Prarolo (VC) sulla piccola e tortuosa strada interna che conduce a Pizzarosto una frazione di Palestro (PV). Nel mese di aprile le risaie di norma vengono allagate e lo splendore del Sole favorisce la fioritura eccezionale di questi esemplari floreali selvatici, una fioritura dapprima graduale poi improvvisamente esplosiva ma  che altrettanto rapidamente, proprio come i lampi nel cielo, svanisce nel nulla.

Ogni lato di questa strada fino ad arrivare al fiume Sesia vicino a un capannino circondato completamente da questi fiori con una prospettiva aurea indicata dalla penultima foto verticale, ha un proprio nome dialettale, "Bolero", "Napula", "Kemp", "Gurin", "Geri".

Io vorrei soffermarmi su uno di questi, "an Ti Gurin", nei Gorini, canne impiegate per la produzione di vimini. Tale area presenta un piccolo stagno, una vera e propria oasi di pace, "Al Lamun" (La Lama). 

Lo stagno è un luogo dove la pace si unisce alla solitudine e alla malinconia, un luogo di riposo anche per alcune specie animali rare come l'airone rosso. Diversi campagnoli trascorrono ore cercando di catturare le rane , altre persone, pittori, fotografi, poeti, cercano la giusta ispirazione per trovare la pace interiore e l'ispirazione adatta per i propri lavori.

Esattamente come il poeta, ho vagabondato molte volte anch'io per questa strada cercando nuove inquadrature e nel vedere una tale esplosione del colore giallo, la malinconia e l'angoscia hanno lasciato lo spazio a calma e pace interiore. Un semplice spettacolo della natura, in luoghi segreti del nostro piccolo, che dona davvero tanta gioia agli occhi e fa danzare il proprio cuore nell'armonia della brezza, proprio come quei fiori selvatici. 

Bisogna dunque affrettarsi a godere di questo breve spettacolo che la primavera ci offre ogni anno, allontandoci dall'intollerante frastuono cittadino per questi sentieri così dolci, per ritrovare il proprio spazio,  un pò pace interiore contemplando le meraviglie della natura nella grandiosità e nello splendore di questi preziosi tesori nascosti.  


  

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